L'esposizione realizzata dall'Archivio di Stato di Udine nell'ambito della Domenica di carta 2020 offre la possibilità di conoscere attraverso preziose fonti documentarie come la città di Udine ha affrontato, durante il XIX secolo, il diffondersi del cholera morbus.
Allestita nel locali dell'Archivio la rassegna documentaria ha trattato i vari aspetti dell'emergenza sanitaria che ha visto molto impegnate le amministrazioni locali e governative nell'organizzare misure atte ad individuare potenziali focolai epidemici, istituire cordoni sanitari, allestire ospedali e ricoveri sussidiari, denunciare ed isolare i malati, disinfettare luoghi e merci e, perchè no, invitare tutti alla preghiera dei santi protettori.
La mostra digitale è composta da 51 diapositive suddivise in 12 sezioni. Ogni sezione è rappresentata con due o più immagini che rispecchiano la mostra cartacea allestita nelle bacheche dell'Archivio di Stato; il titolo, diverso per ogni sezione, vi guiderà nel percorso.
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Per una migliore lettura dei documenti tutte le immagini si possono ingrandire a piacere. Sono inoltre scaricabili sul proprio computer e a tal fine si ricorda che la proprietà è dell'Archivio di Stato di Udine.
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- I primi provvedimenti del Governo austriaco e del Lombardo Veneto (sezione 1, immagini 7)
Dopo le primi apparizioni del colera in Austria ed Ungheria, nel 1830-1831, il governo di Vienna e le rappresentanze del Lombardo Veneto emanarono una serie di direttive ed istruzioni volte a contenere il contagio e gestire l’eventuale emergenza. - L'epidemia del 1835-1836 (sezione 2, immagini 9)
Il morbo si diffuse al seguito delle truppe asburgiche che rientravano in Austria. Raggiunse il suo apice nella seconda metà del giugno 1836, spegnendosi quasi del tutto a settembre. Ebbe il suo epicentro nella città di Udine e nei centri attraversati dalle principali vie di comunicazione percorse dalle truppe austriache. - L'epidemia del 1849-1850 (sezione 3, immagini 4)
In questa seconda ondata epidemiologica l'amministrazione comunale seguì con particolare attenzione l'assistenza agli ammalati attraverso l'attività del personale sanitario - L'epidemia del 1854-1855 (sezione 4, immagini 7)
Fu una delle epidemie che coinvolse l'intera nazione. A Udine il periodico l'Alchimista pubblicò da giugno ad ottobre i dati sull'andamento del contagio. - L'epidemia del 1865-1867 (sezione 5, immagini 4)
Se nel 1836 il colera si era diffuso tramite le truppe che rientravano in Austria, nel 1866 il contagio passava attraverso i prigionieri italiani della Terza guerra d'indipendenza che rientravano in Italia. - Preghiere e carità (sezione 6, immagini 3)
Le amministrazioni locali invitano tutti alla preghiera dei santi protettori. Generosa la raccolta di fondi da parte dalla Commissione generale di Pubblica Beneficenza di Udine a favore dei colerosi. - Statistiche e registri (sezione 7, immagini 3)
- I luoghi per i colerosi
- Il lazzaretto di Sant'Agostino (sezione 8, immagini 4)
- Il magazzino di San Francesco (sezione 9, immagini 3)
- Un lazzaretto fuori Porta Aquileia (sezione 10, immagini 2)
- I lazzaretti militari (sezione 11, immagini 3)
- Il convento di Santa Chiara (sezione 12, immagini 2)